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Marketing
Follower e Social Behaviour come valore strategico per il marketing

Follower e Social Behaviour come valore strategico per il marketing

11 novembre 2014Follower e Social Behaviour come valore strategico per il marketing

Nell'era del content marketing qual è il valore fornito dai follower di un brand? Questo articolo spiega cosa comporta orientare la propria strategia di comunicazione a essi concentrandosi sui vantaggi che ne derivano.

Follower, letteralmente dall’inglese “seguace”,  è un termine utilizzato per indicare gli utenti che “seguono” un determinato profilo. Deve probabilmente la sua accezione moderna a Twitter e si è successivamente diffuso praticamente in tutte le altre piattaforme social, tra le quali anche Facebook.

Diventare follower di qualcuno significa iniziare a seguirne il profilo e quindi visualizzare all’interno del proprio feed anche tutti i post da lui scritti.

Per sharing behaviour si intende l'attitudine alla condivisione di un contenuto verso i propri contatti e determina assieme al riscontro che ne deriva il concetto di influence ossia la capacità di un brand, inteso come persona o azienda, di indirizzare emotivamente su un particolare tema trattato.

Il conversion rate è invece il rapporto tra l’azione che ho interesse che venga intrapresa dai visitatori del mio contenuto e il numero di visite effettive per quel particolare contenuto.

Ma quanto sono importanti i follower nella strategia di comunicazione di un sito? AddThis ha svolto alcune ricerche per valutare i diversi tipi di comportamento di condivisione, scorrimento delle pagine e clic e come essi sono correlati all’aumentare dei follower e del conversion rate.

E’ stato anche valutato il legame tra la provenienza di un visitatore e quale dispositivo ha usato. In particolare per quanto riguarda l’analisi della provenienza è buona norma effettuare una distinzione tra traffico organico e traffico non organico: per traffico organico si intende quello generato da motore di ricerca o da visualizzazione all’interno dei social ma non derivante da advertising. Nel traffico non organico rientrano invece quello derivante da advertising e da inserimento diretto della URL all'interno del browser. E’ sempre più importante massimizzare nel tempo il volume del traffico organico per ridurre i costi e aumentare il conversion rate.

I follower sono per definizione coloro i quali hanno interesse nel seguirti e che quindi visualizzano i contenuti che tu pubblichi per scelta. Questo significa che rientrano nella definizione data precedentemente di traffico organico nel senso che contribuiranno a generarne attraverso le loro condivisioni e like. Il follower è anche colui che è interessato all’approccio comunicativo del brand (inteso come azienda o privato) e sul quale quindi il brand stesso deve porre grande attenzione. Sui follower è possibile ad esempio generare dei lead ed effettuare delle analisi di mercato visualizzandone i contenuti ma anche stimolandoli all’interazione attraverso l’engagement.

Si è osservato che i follower attraverso le condivisioni, vengono coinvolti dai contenuti visualizzati a una velocità notevolmente superiore rispetto agli altri utenti.

Un dato molto interessante mostra infatti che nei browser per desktop i follower scorrono le pagine fino a 11 volte di più e condividono con una frequenza fino a 30 volte maggiore rispetto all’utente web standard.

Nel caso di un collegamento condiviso il conversion rate diventa 100 volte maggiore su desktop e 28 volte maggiore se si utilizza un dispositivo mobile.

Un breve ma importante accenno merita la distinzione tra owned/earned/paid media, rispettivamente media di proprietà (es. siti web proprietari), media sui quali ci si è guadagnati i nostri follower (i social) e i paid media (advertising).

Negli owned media si è visto che le azioni di condivisione non portano generalmente a conversion rate elevati. Il comportamento di un follower, siamo in ambito quindi earned, ha invece un tasso di conversione di 2,4 volte superiore rispetto alla media web e nei dispositivi mobili si arriva a 3,6 volte.

In sintesi l’engagement derivante da un contenuto pubblicato nei canali owned è direttamente proporzionale al numero di click;  nei canali earned il contenuto si diffonde invece con delle regole diverse, in un certo verso nuove rispetto al passato. E’ possibile infatti che un contenuto inizi a diffondersi a distanza di molto tempo rispetto a quando era stato originariamente pubblicato e in tempi e contesti diversi da quelli immaginati. Ne deriva pertanto che occorre prestare grandissima attenzione a questo genere di contenuti e al nostro bacino di follower.

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