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Management Consulting in Italia

Management Consulting in Italia

26 febbraio 2016Management Consulting in Italia

Sesto Rapporto sulla situazione del Management Consulting in Italia realizzato da Confindustria Assoconsult, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata.

Il Management Consulting anticipa spesso gli andamenti dell’economia, sia nei momenti di crisi (la consulenza è la prima a “saltare” quando le cose vanno male) sia quando arriva la ripresa (i consulenti aiutano le aziende a rinnovarsi e a sfruttare le opportunità di mercato al termine delle crisi).

Il settore

L’analisi del periodo 2010-2014 evidenzia, seppure con una dinamica non uniforme, una decisa crescita delle attività di consulenza nel settore terziario (ad un tasso medio annuo del +4,1%), una discreta crescita nel settore industriale (ad un tasso medio annuale del 2,6%) e un crollo nel settore pubblico/sanità (ad un tasso medio annuale del -7,5%).

Il settore della consulenza in Italia è composto da quasi 19.000 imprese, che sviluppano un fatturato pari a 3,3 miliardi di Euro (lo 0,20% del PIL italiano) e impiegano circa 35.500 addetti. Il settore si divide tra i due estremi di una miriade di micro e poche grandissime imprese:

  • circa 16.000 imprese di consulenza (l’85% del totale) sono micro imprese con meno di 3 addetti. Nel loro complesso queste imprese realizzano circa il 22% del fatturato complessivo del settore e occupano approssimativamente il 38% degli addetti
  • 35 imprese (lo 0,2% del totale) sono grandi imprese con più di 50 addetti. Queste imprese realizzano circa il 49% del fatturato del settore, e occupano il 27% circa degli addetti.

Nel mezzo si collocano:

  • le piccole imprese di consulenza (da 3 a 9 addetti), che rappresentano il 12,5% delle aziende, realizzano il 15% circa del fatturato e occupano circa il 23% degli addetti
  • le medie imprese di consulenza (da 10 a 49 addetti), che rappresentano il 2,3% delle aziende, realizzano il 13,6% del fatturato e occupano circa il 13% degli addetti.

Le imprese di Management Consulting sono in prevalenza localizzate nel Nord-Ovest (circa il 40%), anche in relazione all’industrializzazione storica del paese e alla presenza di Milano come grande polo di localizzazione.

La crisi ha modificato radicalmente la struttura del settore portando ad un notevole aumento del suo grado di concentrazione: il peso delle grandi imprese sul fatturato complessivo del settore è salito dal 35% del fatturato del 2009 a circa il 49% del 2014; il peso delle imprese medie e piccole è rimasto stabile attorno ad un valore di poco superiore ad un quarto del mercato totale; le micro imprese, nonostante l’aumentata numerosità, vedono ridursi in modo significativo il loro peso: era del 38% nel 2009 e si è ridotto a poco più del 22% nel 2014.

La distribuzione dello spending delle imprese clienti evidenzia un tendenziale legame per cui la domanda delle grandi imprese è sodisfatta dalle grandi imprese di consulenza mentre quella delle piccole-medie imprese è raccolta dalle piccole-micro società di consulenza.

Produttività e pricing

La produttività dei professional - stimata in termini di fatturato annuo per addetto – è cresciuta, nel 2014, del 3,5%, con un valore medio di 111 mila euro/anno per professional. L’incremento della produttività tocca tutte le categorie di imprese ad eccezione delle micro che presentano un valore di produttività per professional pari a 65.000 euro/anno, con una riduzione dell’1,4% rispetto al valore del 2013.

Pricing consulenza Italia

Il pricing medio in Italia – benché continui ad essere molto inferiore agli standard dell’Europa Occidentale – cresce in maniera decisa (+4,7%) ritornando in termini nominali allineato ai valori del 2010: 742 euro / giorno nel 2014 a fronte dei 745 euro/giorno del 2010.

Si tratta di una crescita che riguarda tutte le categorie di imprese, in particolare le imprese di minori dimensioni che maggiormente avevano risentito di un calo di prezzi negli anni precedenti.

Per fronteggiare la discesa delle tariffe e l’aumento della concorrenza sui prezzi che caratterizza i settori “maturi”, molte società di consulenza stanno vendendo un maggior numero di giornate uomo di consulenti dal profilo più junior per riuscire a compensare un mercato in cui la giornata di consulenza tende ad essere vista come una “commodity”, anche in relazione ad un approccio sempre più diffuso nelle grande committenza privata e pubblica di affidare all’ufficio acquisti (eventualmente con un bando competitivo) l’assegnazione dei contratti di consulenza.

Rispetto alla spirale di prezzi sempre più bassi/seniority sempre minore verso cui questo trend spinge, non mancano alcune società di consulenza che riescono a non appiattirsi su tariffe giornaliere in calo, puntando su servizi innovativi nei contenuti (ad esempio, sui temi della digital transformation, del green e della responsabilità sociale) e nelle modalità di offerta (ad esempio, a livello di approcci value-based anche ricollegati a success fee).

Aree di specializzazione, internazionalizzazione e digitalizzazione

Strategia e Finance sono le due aree che nel 2014 crescono maggiormente: +8,6% e +10,5% rispettivamente. L’area Funzionale (IT, Operations e Marketing) e quella delle Risorse Umane (Risorse Umane, Change Management e Formazione) crescono invece ad un tasso decisamente più ridotto: +4,5% e +4,3% rispettivamente.

All’interno dell’area Funzionale aumentano i progetti più finalizzati al business (Operational Improvement e ancora più Marketing e Vendite) con l’IT che viene vista sempre più come elemento abilitante per processi di business nuovi e più digitalizzati.

In riferimento alla ripartizione del fatturato tra progetti domestici ed esteri si evidenzia che a livello complessivo solo il 9,3% del fatturato della consulenza è da attribuire ad attività svolte all’estero. La maggior parte dell’attività svolta all’estero è svolta da grandi imprese di consulenza (il 13,4%). La capacità di sviluppare attività all’estero diminuisce al diminuire della dimensione dell’impresa fi no ad arrivare alle imprese micro che solo in maniera molto occasionale si trovano a svolgere attività all’estero.

A fronte di un mercato sempre più maturo, le società di consulenza trovano nella digitalizzazione dei processi e nelle pratiche di green management due aree importanti di innovazione dove andare a sviluppare la propria offerta.

Oltre il 50% delle società di consulenza stanno sviluppando servizi specifici per supportare il processo di innovazione legato all’adozione delle nuove tecnologie digitali, con un picco di presenza di questa nuova offerta nel caso delle grandi società di consulenza (l’80%).

Per oltre il 25% delle società di consulenza la digitalizzazione è un’area di attività rilevante o molto rilevante. In particolare, i progetti di consulenza legati alla digitalizzazione riguardano in maniera prevalente l’implementazione dei sistemi ERP, le opportunità legate ai social media e allatecnologia mobile e, in misura inferiore, all’analisi dei big data.

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