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E-Commerce: i modelli base di una catena logistica

E-Commerce: i modelli base di una catena logistica

12 giugno 2015E-Commerce: i modelli base di una catena logistica

Il passaggio dal clic all’arrivo del prodotto nelle mani dell’acquirente è il frutto di una serie di operazioni che lavorano in sinergia e in perfetta sincronia. Ogni acquisto, l’azione apparentemente più semplice del mondo, da il via a delle precise attività.

Avevamo concluso l’articolo precedente (Come strutturare il proprio e-commerce) in questo modo: 

"Un buon e-commerce, inoltre, è quello che riesce a realizzare un movimento fluido di tutti i processi che passano dal click d’acquisto del cliente all’arrivo del prodotto finale: la logistica. Un sito di e-commerce potrà avere l’interfaccia più bella e funzionale del mondo, ma senza un processo logistico scorrevole risulterà destinato a scomparire."

Quando il cliente decide di compiere un’acquisto online scatena una serie di attività che devono funzionare in contemporanea per governare i flussi di materiali e le informazioni che dall’acquirente passano al gestore dell’e-commerce (il distributore) per finire ai fornitori diretti o indiretti.
Il passaggio dal click all’arrivo del prodotto nelle mani dell’acquirente non è magia,  ma il frutto di una serie di operazioni che lavorano in sinergia e in perfetta sincronia.   

Ogni acquisto, l’azione apparentemente più semplice del mondo, da il via a sette precise attività: 

  1. Il distributore effettua l’ordine al fornitore.
  2. Il fornitore invia la merce al deposito.
  3. Il ricevimento viene effettuato controllando la merce ricevuta.
  4. La merce nel deposito viene messa in stock, prelevata e praparata per la spedizione.
  5. Il corriere ritira e consegna al cliente.
  6. I clienti possono voler rendere la merce, è necessario avere dunque un customer care funzionante. 

Un e-commerce di successo deve quindi certamente possedere un sito funzionale e semplice da usare e deve essere supportato da un’ottima SEO e un piano marketing adeguato; tuttavia spesso ci si dimentica dell’importanza del lavoro fondamentale: trasformare il virtuale nel reale, trasformare l’immagine di uno smartphone in uno smartphone reale. Il cliente, in fondo, non paga per acquistare un’immagine! 

Tradotto in termini logistici questo significa riuscire a creare una struttura che gestisca i flussi di merci, informazioni e denaro tra i diversi attori che fanno parte dell’azione. L’elenco dei vari passaggi sopra elencati si chiama catena logistica. Il sito ecommerce può essere bellissimo, tuttavia sarà solo un sito: l’ecommerce funziona se si avrà un magazzino adatto, con il personale che lo gestisce, uno spedizionere e un servizio clienti che riescono a risolvere i problemi del cliente.

I modelli base di una catena logistica sono molteplici e differenti, in base alla loro complessità e al loro funzionamento. Spiegheremo qui il funzionamento di tre modelli fondamentali: Drop Ship, In House e Outsourcing. 

Drop Ship

Il modello drop-ship, o dropshipping, è il modello di vendita grazie al quale il venditore vende un prodotto ad un cliente finale senza però possederlo nel proprio magazzino. Nel momento dell’acquisto il venditore trasmette l’ordine direttamente al fornitore, chiamato DropShipper, e che spedirà il prodotto direttamente al cliente. 

In questo modo l’e-commerce del venditore si occupa solamente della pubblicizzazione del prodotto senza dover gestire tutte le incombenze legate all’imballaggio, la spedizione e quant’altro.  

Il successo del Drop Ship deriva dal fatto che migliaia di venditori che operano su siti come eBay hanno la possibilità di proporre quotidianamente nei loro negozi virtuali i prodotti messi a disposizione dai DropShipper, guadagnando la differenza tra il costo del DropShipper ed il prezzo finale della vendita effettuata online.

Il fatto che non sia necessario curare la gestione logistica del magazzino rende questa modalità di e-commerce adatta a chi decide di approcciarsi per la prima volta alla venidita on-line. 

In House

Diametralmente opposto alla caratteristica fondamentale del modello Drop Ship, si parla di modello In House per identificare una catena logistica inegralmente gestita, effettuata e controllata dal venditore. Una catena, dunque, in cui il  venditore utilizza la propria infrastruttura di magazzino, informatica e di servizio clienti per consegnare la merce agli acquirenti. (un esempio di sito che gestisce la propria logistica interamente In-House è Esselungaacasa.it).

Nonostante la gestione di un sistema In House sia molto complessa e richieda investimenti alla portata unicamente di aziende già strutturate e di una certa dimenstione, avere il controllo totale della catena logistica offre alcuni vantaggi fondamentali. Il vantaggio principale è il controllo totale, il venditore è il responsabile della qualità della relazione con i clienti: in questo modo la può governare al 100%.

Controllando tutto, in oltre, si ha la possibilità di garantirsi visibilità totale su tutte le fasi e massimizzare dunque il proprio valore grazie alla realizzazione di strumenti ad-hoc mirati alle proprie esigenze.

Outsourcing

In generale, l’Outsourcing è la pratica adottada da un’impresa di ricorrere ad altre imprese per lo svolgimento di alcune fasi del processo di produzione. In logistica questo si traduce con l’affidare a terzi una o più attività come, ad esempio, il trasporto e la consegna al cliente finale: affidato a corrieri o spedizionieri in grado di superare quelle barriere territoriali derivanti da una gestione diretta del servizio. 

Non tutti possono permettersi un corriere “privato”, come non tutti possono permettersi un magazzino: frequenti sono infatti i casi in cui è il magazzino stesso affidato a terzi, con tutte le operazioni correlate. In questo caso la proprietà della merce rimane, “ovviamente”, del distributore. 

Questo tipo di modello permette di concentrarsi sui processi mission-critical: come il sito o il marketing, tralasciando competenze complesse e non distintive dell’azienda. Questi “operatori logistici”, essendo specializzati in una sola attività, permettono di gestire al meglio grandi volumi di prodotto e operazioni complesse con un elevato livello di qualità. 

Lo svantaggio principale dell’outsourcing logistico è la perdita di controllo e la difficoltà ad integrare sistemi informativi esterni e diversi tra loro; delegando diverse attività ad altrettanti “operatori specializzati”: la chiave del successo sarà organizzare sinergicamente il lavoro di ognuno di essi.

 

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