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Il fattore creatività in azienda

Il fattore creatività in azienda

3 luglio 2017Il fattore creatività in azienda

La creatività è una delle principali ragioni del successo di un’azienda e quelle che incoraggiano e incentivano i dipendenti a essere creativi raggiungono risultati tangibili.

"In un mondo così sensibile al successo economico, la creatività vince la sua battaglia con l'economia perché solo chi è capace di produrre continuamente innovazione nel proprio processo creativo può avere successo" (A. Pininfarina)

Perché la creatività è così poco utilizzata nelle aziende?

Esistono alcune motivazioni possibili:

  • Per la paura di un insuccesso lavorativo dato dall’imprevedibilità dell’esito delle proprie scelte.
  • Per il desiderio di trovare sistemi razionali e scientifici che giustificano il proprio operato.
  • Per la resistenza ad abbandonare sistemi ben collaudati che hanno avuto successo in passato.
  • Perché i riconoscimenti basati su questa dote rischiano di essere vissuti come questione di fortuna e quindi non equi.

Spesso il processo creativo non viene riconosciuto come vero e proprio processo lavorativo ma piuttosto come una fortunata intuizione che non nascendo da una elaborazione riconosciuta di dati si presenta come slegata dalla realtà e di difficile implementazione. Alcune volte poi si pensa che la creatività sia appannaggio solo di alcune attività come ad esempio quelle della pubblicità o dell’artigianato e non magari in sistemi produttivi.

La creatività invece nasce proprio da una elaborazione logica e lineare di dati attraverso un processo associativo che porta ad una innovazione utile e realizzabile. Per meglio comprendere come creatività e fantasia siano fondamentali in un sistema economico-aziendale, possiamo prendere spunto dal seguente grafico.

grafico articolo creatività

Inserire oggi nelle aziende dei modelli che agevolino i processi creativi, significa poter attivare quelle condizioni che favoriscono la nascita di innovazioni le quali rappresentano, in un contesto molto competitivo quale quello dell’economia globale, l’unico strumento di sopravvivenza per le stesse.

Allenare la creatività

Esiste una vasta bibliografia su come attivare ed allenare la creatività. La domanda che molti si pongono è: creativi si nasce o si diventa? La risposta è semplice e lapidaria allo stesso tempo: Creativi si nasce. La buona notizia è che tutti nasciamo creativi! Da bambini, ognuno a modo suo, lo eravamo e dentro di noi lo siamo ancora. Allenare la propria creatività significa trovare quei comportamenti e quelle logiche che accompagnavano la nostra vita prima dell’adolescenza. Trasformare un foglio di carta in una nave o in un aereo e una corsa in bici nel giro d’Italia o ancora un pugno di terra nella cena più buona mai preparata. Si potrebbe iniziare con il cambiare le nostre routine e ridefinire i processi mentali ingessati allenando la nostra creatività funzionale.

In conclusione, creare in un’azienda dei processi creativi per ridefinire processi, prodotti e situazioni, rappresenta un passaggio obbligato per l’attivazione di un modello di crescita produttiva in linea con l’attuale mercato. Aiutare i propri collaboratori a pensare in modo creativo significa utilizzare risorse infinite di soluzioni ed innovazioni a costo contenuto ed alto valore aggiunto. Essere creativi significa vedere le cose da una prospettiva diversa e averne il controllo.

Alcuni Spunti di riflessione dal rapporto di Adobe State of Create: 2016

Un buon design fa bene agli affari
La creatività è alla base di un buon design. Il 74% dei consumatori ritiene importante che le aziende si concentrino su un buon design e la maggioranza di loro (65%) ritiene che un buon design rivesta una maggiore importanza rispetto a cinque anni fa. I consumatori valutano il prodotto pensando al portafoglio e in base alla loro fedeltà al marchio. All’incirca la metà dei clienti dichiara di pagare di più per un prodotto o servizio con un buon design e il 59% di loro afferma che sarebbe più propenso a scegliere un marchio che valorizza il design. Le aziende creative in genere hanno clienti soddisfatti (80%) e offrono una migliore esperienza ai clienti (78%). Se il design e la creatività sono essenziali per acquisire nuovi clienti, soddisfare le loro esigenze e conquistarne la fiducia, è arrivato il momento di dare ai clienti attenti al design l’importanza che meritano.

Produttività e creatività vanno di pari passo
Si tende a pensare che la creatività e la produttività siano agli antipodi, mentre in realtà si integrano perfettamente a vicenda. Dal rapporto emerge che il 78% degli intervistati ha dichiarato che le aziende che puntano sulla creatività hanno maggiori probabilità di registrare un aumento della produttività dei dipendenti. E questo è perfettamente logico perché promuovendo una cultura di creatività si motivano e incoraggiano i team a ottenere prestazioni elevate. In sintesi, i singoli dipendenti dovranno mettere da parte l’elenco dei compiti da svolgere, trovare il tempo per confrontare le proprie idee e sviluppare soluzioni creative. Se è vero che un elenco delle attività da svolgere in ordine di priorità permette di essere più concentrati e soddisfatti per aver portato a termine il lavoro, l’aggiunta di un pizzico di creatività al mix permette di raggiungere risultati più innovativi. Per le aziende è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti e da una forza lavoro soddisfatta a una forza lavoro motivata e incentivata a pensare in modo creativo.

I lavoratori creativi hanno una marcia in più
Per il 70% degli intervistati la creatività può migliorare le prestazioni lavorative, ma solo il 31% degli intervistati ha la sensazione di sfruttare appieno il proprio potenziale creativo: quale spunto di riflessione possiamo trarne per i lavoratori di oggi e del futuro? A parte il tempo riservato al pensiero creativo, si può mostrare la creatività di un’azienda attraverso lo storytelling, vale a dire raccontando la storia dell’azienda o di un prodotto e rendendola interessante. Un tempo la capacità di raccontare era considerata una dote personale, ma ora è diventata un requisito essenziale e un elemento di differenziazione sul piano professionale. Un bravo narratore ha maggiori probabilità di essere ascoltato quando espone le proprie idee e di vederle messe in pratica a prescindere dal fatto che l’argomento riguardi il settore finanziario, tecnico o legale.

 

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