Una delle domande più frequenti per gli esperti SEO è come cambierà nel tempo il modo di essere trovati dai motori di ricerca con l'evolvere della rete (per approfondire su web 2.0 e web 3.0 leggi questo articolo).
Se prima era forse più facile scalare i posizionamenti nelle SERP, le pagine di risultato nelle quali si appare sui motori di ricerca, attraverso qualche tecnica ben definita quale lo scambio di link e il numero di parole chiave pertinenti contenute nella propria pagina web, nel tempo Google e gli altri ci stanno sempre più dicendo questo: “tu pensa a creare dei contenuti di qualità, e al resto ci pensiamo noi”. Tuttavia, se il contenuto è sempre più rilevante, è anche vero che senza delle attente strategie di comunicazione di quanto offerto è come se questo non esistesse.
Per relazionarsi con i motori di ricerca, i quali come detto sono sempre più in grado di calcolare con precisione la pertinenza di un sito rispetto alle ricerche effettuate dagli utenti, è infatti necessario parlare la loro stessa lingua. Occorre quindi adottare una serie di accorgimenti che consentano ai motori di ricerca di capire a fondo quali siano i nostri contenuti in maniera tale che possano trovarli e assegnargli un valore.
Come spiegato Roy Hinkis in questo articolo, con alcuni accorgimenti relativi alla struttura con cui è costruito un sito, è possibile incrementare il traffico organico del 30%.
È sufficiente includere nel proprio sito del codice che prende il nome di markup strutturato.
Secondo quanto riportato da Roy Hinkis, queste sono le tipologie di markup strutturato più diffuse:
- Offer Schema
- WebPage Schema
- AggregateRating Schema
- Product Schema
- Review Schema
- Rating Schema
- SearchAction Schema
- MobileApplication Schema
- Website Schema
Schema.org è un sito che ne offre le più note tipologie tuttavia ad oggi sono ancora adottati da pochi siti web. Tra i vantaggi offerti da Schema vi è quello di poter valorizzare i micro dati (o rich snippets), ossia quelle parti dei risultati di ricerca di Google che mostrano i prezzi dei prodotti, le date di pubblicazione, le votazioni e le immagini di anteprima.
Una funzionalità rilasciata da Google a Settembre consente di visualizzare i contenuti di un sito già all’interno dello stesso motore di ricerca.
Per ottenere questo risultato è necessario comunicare a Google, tramite il codice incluso nel proprio sito web, delle informazioni ed è possibile far ciò grazie al SearchAction markup di Schema (ecco come). Un utente che effettua una ricerca su Google, sarà molto più invogliato a visitare un sito del quale può comprendere i contenuti già a partire dal motore di ricerca.
Uno studio di SimilarTech ha evidenziato come a Settembre, a seguito quindi del rilascio da parte di Google della nuova funzionalità mostrata sopra, 44.121 nuovi siti web nel mondo abbiano iniziato ad utilizzare i tag di Search Action.
Ecco la distribuzione, pubblicata da Roy Hinkis, di chi utilizza il Search Action Schema
Google sta rivolgendo particolare attenzione a questi nuovi markup e occorre adottarli presto per rimanere ai vertici delle SERP, poiché in essi è racchiusa probabilmente una parte del futuro del SEO. Adottarli non promette un immediato incremento del traffico di ricerca, i benefici si vedranno gradualmente. Di certo chi pubblica i contenuti ne beneficerà nel tempo come SEO e chi li cerca avrà maggiori informazioni per valutare l’affidabilità del risultato trovato e la coerenza con quanto è di proprio interesse.