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Social Media
I social puntano su immagini e immediatezza

I social puntano su immagini e immediatezza

1 febbraio 2018I social puntano su immagini e immediatezza

Il comportamento social e digital delle persone, infatti, sta diventando sempre più visivo, vario e immediato e la maggior parte delle tendenze che vediamo svilupparsi in questi giorni si legano a questi tre elementi.

La costante nel comportamento social delle persone è stata senza dubbio il cambiamento: alcune novità sono stati semplici evoluzioni, altre, invece, uno stravolgimento del modo di relazionarsi tra persone e marchio. Gli effetti di queste mutazioni hanno iniziato a mostrarsi con segnali di consolidamento, crescita e diffusione di queste tendenze.

Snapchat Spectacles, Facebook Messenger, Instagram Stories. Siamo circondati da un numero in costante crescita di strumenti virtuali e fisici (software e hardware): questo aumento non causa una maggiore complessità, ma permette piuttosto di avvicinarci al modo di interagire più naturale per le persone. Prima di tutto perché questi device stanno dando un’importanza alla componente visiva senza precedenti. Poi, perché stanno favorendo un modo di interagire che sia il più possibile semplice e vicino alle modalità di interazione che abbiamo nella vita di tutti i giorni permettendoci di avere sempre più controllo su chi vogliamo raggiungere e con quali modalità.

La comunicazione social si sta evolvendo contemporaneamente in tre direzioni.

L’elemento visivo è sempre più irrinunciabile

La componente visiva ha un ruolo sempre più centrale e possiamo aspettarci un rafforzamento in questa direzione. Le persone hanno accesso sempre più frequente a contenuti e esperienze “immersivi”: realtà virtuale e aumentata, video a 360° e video panoramici ne sono solo un esempio. Il livello della produzione in questo caso è fondamentale per rendere il contenuto efficace e condivisibile. Questo trend ha un impatto sia sulle persone, che hanno a disposizione strumenti che permettono qualità di produzione sempre più alta, ma anche sui marchi, che sono coinvolti e hanno la possibilità di sviluppare formati ad altissima qualità, collegandoli anche a call to action che promuovano azioni e comportamenti.

La possibilità di sviluppare esperienze immersive convive con un altra tendenza apparentemente opposta: un approccio sempre più “casual” alla comunicazione visiva. Soprattutto nei live e nei formati in stile “stories”, come quelli proposti da Snapchat e da Instagram. Queste piattaforme stanno sdoganando la possibilità di comunicare in modo visivo, utilizzando video, ma mantenendo un sapore il più possibile diretto e semplice, come avviene nella comunicazione interpersonale tutti i giorni. Anche questo aspetto è vero per le aziende dove la qualità delle produzioni è comunque molto alta, ma il linguaggio è più informale e diretto, come i canali che li ospitano.

Le modalità di contatto sono sempre più varie

Condividere un messaggio con un numero ristretto di persone è da anni tra le possibilità distintive di Facebook. Oggi la selezione dei destinatari avviene in modo ancora più immediato: la semplice scelta di usare Messenger, Whatsapp, Snapchat, Twitter o Facebook definisce quante persone possono essere raggiunte. Maggiori soluzioni nell’ecosistema social significa molte possibili sfumature nella condivisione: da one-to-one a gruppi a pubblico. Questo aspetto è molto importante per i marchi: diventa sempre più decisivo lavorare in modo che le conversazioni si diffondano non solo all’interno dei news feed, ma anche attraverso modalità con scala di “pubblico” differente.

Anche l’esistenza dei contenuti varia: da contenuti permanenti a contenuti pensati per scomparire dopo la visualizzazione, passando per post che durano per un periodo limitato di tempo. Anche in questo caso sia i marchi che le persone si sposteranno verso nuove modalità e renderanno variegato il proprio approccio alla creazione di contenuto. Per le aziende, è ancora più importante che in passato intendere la strategia editoriale come qualcosa che va oltre le singole “Facebook Page”, “canali Youtube” o “Profili Instagram”: è importante che la strategia di contenuto sia al di sopra dei canali e li attivi continuativamente nei momenti in cui possono offrire maggior valore.

La conversazione è sempre più immediata

I tempi in cui la modalità di fruizione era basata su un unico news feed per la maggior parte delle persone sono ormai lontani. Oggi ci sono numerosissimi feed a disposizione di un numero di utenti vastissimo: basti pensare al news feed di Facebook, al feed algoritmico di Instagram, al nuovo feed delle Stories di Instagram, a Twitter con i tweet “while you were away”, alla sezione Discover di Snapchat.

Le persone hanno più controllo del modo in cui possono venire a contatto con le informazioni, selezionando il tipo di feed in base al tipo di contenuto che vogliono vedere e con cui desiderano interagire.

Per rendere scalabile la conversazione one-to-one o per gruppi stanno nascendo e nasceranno velocemente soluzioni basate su intelligenza artificiale e messaging, come i chatbot. Questo darà ai marchi la possibilità di interagire con le persone, attraverso contenuti emozionali o funzionali, all’interno di nuovi canali (soprattutto di messaggistica). Questo aspetto rappresenta una grande opportunità per le aziende che vogliono essere a disposizione delle persone attraverso i canali che queste utilizzano più frequentemente.

Sul tema chatbot e evoluzione del sistema messaggistica è interessante un intervento di David Marcus (Head of Messenger di Facebook) al Web Summit di Lisbona.

Insomma, un momento di grande evoluzione, in cui il comportamento delle persone sta cambiando, modificando anche i canali di comunicazione con cui le persone dialogano. Per i marchi c’è un'opportunità molto importante che nasce dallo studio del comportamento e dei driver social delle persone: cosa stimola la condivisione? Quali messaggi e quali canali uniscono le persone? Quali azioni possono essere stimolate attraverso l’interazione tra persone? Identificare, attraverso la ricerca di insight, le risposte a queste domande per il target a cui le aziende si rivolgono è un passo fondamentale per qualunque marchio che desideri essere rilevante.

Fonte: Stefano Maggi www.wearesocial.com

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