Le APP sono applicazioni di nuova generazione per dispositivi mobili che consentono all’utente attraverso un’interfaccia grafica la fruizione dei più disparati servizi, spesso gratuiti e con finalità più o meno dichiarate di tipo promozionale e di marketing, volte soprattutto alla raccolta di dati personali con scopi anche di profilazione commerciale dell’utente.
Chi possiede uno smartphone ha normalmente attive in media circa 40 applicazioni. Queste applicazioni sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati personali: ad esempio, accedendo alle raccolte di foto oppure utilizzando dati di localizzazione. "Spesso tutto ciò avviene senza che l'utente dia un consenso libero ed informato, quindi in violazione della legislazione europea sulla protezione dei dati" - afferma il Presidente dell'Autorità italiana per la privacy, Antonello Soro. "Le APP - continua Soro - sono sempre più diffuse e il loro uso, senza un'adeguata definizione di garanzie e misure a tutela dei dati personali, può comportare rischi per gli utenti che le scaricano. Per questo è fondamentale muoversi in tempo" (Fonte: Autorità Garante Privacy).
I dispositivi mobili, quali i tablet e gli smartphone, contengono e trattano una quantità di informazioni che spesso vanno oltre ogni immaginazione, dati tipo personale non solo degli stessi utenti, ma anche di altri soggetti che rientrano nella propria sfera privata e lavorativa (parenti, amici, conoscenti, colleghi, fornitori e clienti): indirizzi, numeri di telefono, e-mail addresses, dati bancari, credenziali di accesso, foto, video, audio, informazioni di geo localizzazione e così via.
Tali informazioni (Big Data) hanno ormai raggiunto dimensioni in termini di dati raccolti quasi inimmaginabili, un valore economico presso che non quantificabile e un utilizzo incontrollato per le più disparate finalità. Per tali ragioni, si sono resi necessari anche recentemente degli interventi legislativi per porre un freno ad utilizzi non leciti e per fissare delle regole per un trattamento corretto a tutela e garanzia dei vari soggetti interessati coinvolti.
Tre le regole fondamentali da non dimenticare, l’Informativa in merito al trattamento dei dati che dovrà essere fornita all’utente prima della stessa installazione dell’APP, il relativo Consenso per il quale il semplice “click” sul pulsante “Installa” non si può considerare una valida autorizzazione al trattamento dei dati e il Diritto di Accesso ai propri dati che dovrà essere comunque garantito anche attraverso lo stesso “app store” dal quale l’APP è stata scaricata.
Quali le altre regole e buone prassi da dover sempre tenere in considerazione sin dallo sviluppo della stessa APP? Le seguenti info grafiche ne illustrano le principali:
E se l’APP si avvale anche di strumenti e nuove tecnologie come la geo localizzazione ad esempio? E se dovesse trattare i dati personali raccolti anche per finalità volte all’analisi dei consumi e delle abitudini degli utenti per ricostruirne un profilo di consumo e non solo?
Il quadro normativo di riferimento è ampio, composto dalla Direttiva UE così detta e-Privacy, da Pareri e Raccomandazioni del Gruppo Art. 29, dal Codice Privacy e da alcuni Provvedimenti Specifici dell’Autorità Garante, e da alcune Best Practice che converrebbe sempre tenere ben presenti.
Le APP e il loro utilizzo “non attento” anche da parte di utenti poco consapevoli possono comportare rischi significativi per la privacy e per la stessa reputazione degli utenti. Ma le APP rappresentano anche una grande opportunità, consentono la fruizione di una grande quantità di servizi, spesso anche innovativi, e tutto a portata di un “touch” con un solo dito sul proprio mobile device, opportunità e possibilità fino a poco tempo fa del tutto inimmaginabili, oltre che a rappresentare una parte ormai importante delle capacità e della volontà del fare del nostro tessuto produttivo nazionale.
Tali regole e buone prassi non devono assolutamente scoraggiare sia i produttori delle stesse APP che i loro utilizzatori, anzi rappresentano al contrario di quanto si possa pensare una grande opportunità. La consapevolezza degli utenti in merito all’importanza della propria privacy e del valore anche economico dei propri dati personali si sta sempre più consolidando. Coloro che sapranno comprendere questo processo, e che capiranno quanto sia importante “costruire” APP così dette Privacy by Design, conquisteranno sempre di più la fiducia dei propri utenti e soprattutto di quelli potenzialmente nuovi, consentendo loro di fare davvero la differenza in un mercato sempre più globale e competitivo come quello dei giorni nostri.
Concetti come Privacy by Design, Privacy by Default, obblighi quali il Diritto all’Oblio, il rafforzamento del Consenso soprattutto per i Minori sono alcuni dei pilastri del nuovo Regolamento Europeo in materia di Data Protection che a breve sarà realtà. E muoversi anche in questa direzione, sin da ora, può essere sicuramente un’altra valida strada da percorrere per iniziare ad essere davvero dei numeri uno.
Rispettare le regole, conviene.
microell.it, scritto da Francesco Traficante